Romanzo autobiografico, filosofico, intorno alla figura di Riccardo, protagonista e voce narrante. La storia inizia negli anni '80 quando, poco più che ventenne, Riccardo decide di lasciare l'amata Toscana per seguire il sogno di viaggiare e scoprire l'Europa, conoscere le sue genti, le sue lingue. Dall'Inghilterra alla Spagna, alla Francia, entra in contatto con culture diverse, facendo amicizie, innamorandosi di un'idea di fratellanza universale e cercando in ogni Paese un modo diverso per sbarcare il lunario. L'ultima tappa è la Germania, forse la nazione che più di tutte lo attira, portandosi dietro un enigma che è un vero e proprio ossimoro: come può quella cultura aver partorito Beethoven e, allo stesso tempo, il nazismo e la Shoah? Trent'anni dopo Riccardo, cinquantenne, si chiede cosa resta di quel sogno, in un momento storico in cui le frontiere che avrebbero dovuto sparire si stanno invece rafforzando, e in cui populismo, razzismo e chiusura mentale sembrano dominare il mondo. Decide di intraprendere di nuovo lo stesso viaggio nei luoghi della sua giovinezza, alla ricerca di una risposta. Incontra la sua notte e quella dell'Occidente. La risposta un bivio: ponti o muri?