Questo non è un saggio di polverosa erudizione bensì uno scritto di carattere etico-filosofico. Esso sgorga «con ardente fluidità dalla primordiale facoltà della fantasia umana» e comunica un messaggio inattuale nella sua classicità, ma nuovo se calato nel contesto della declinante post-modernità. Sullo sfondo di una civiltà al tramonto, nell'evocazione di luoghi teorici e letterari di matrice romantica, l'opera tende a una forma di razionalità radicalmente ostile allo scientismo e all'illuminismo metastorico. La "rivolta romantica" che pervade queste pagine prepara la via a un inedito sentire basato su una ragione aperta alla trascendenza. Stilisticamente l'opera coniuga elementi saggistici e lirici: nessuno stile accademico, nessuna dissertazione ma intense vibrazioni letterarie capaci di lasciare un segno in chi saprà e vorrà coglierle.