Giunti al nono volume di una serie che ormai da più di sei anni vede coinvolti i dottorandi dei corsi di Epistemologia della macchina e Antropologia della tecnica nella Scuola di dottorato del Politecnico di Torino, si potrebbe fare una sintesi, ma la complessità dei temi trattati e la varietà degli ambiti culturali, che, oltre a ingegneri e architetti, hanno coinvolto anche fisici e matematici, giuristi e medici, richiederebbero altri spazi. A questo punto si lascia ancora una volta al Lettore curioso la possibilità di scorgere, negli scritti meta scientifici dei ricercatori, la volontà di uscire dagli schemi e soprattutto dai vincoli che i settori scientifico-disciplinari continuano a imporre, limitando la libertà di ricerca.