Ercole Luigi Morselli fu marito e padre, poeta e drammaturgo pesarese. Spirito libero in eterno contrasto tra sogno e realtà, lottò con tutte le sue forze per ritagliarsi un piccolo spazio tra i nomi della grande letteratura italiana. Non appena la situazione sembrava mettersi a suo vantaggio grazie al successo del "Glauco", il poeta si spense all'età di trentanove anni a causa della tubercolosi. La forte presa sugli spettatori portò lo stesso Luigi Pirandello a tradurre il "Glauco" in siciliano ("Glaucu"). Convinto che la letteratura nascondesse il potere di riscattare l'umanità dai comportamenti più animaleschi, Morselli creò un teatro per l'uomo, dove la dimensione antieroica, popolata dai suoi personaggi di antieroi, occupò un ampio spazio e si propose come fiero contraddittorio al coro superomistico dannunziano, tanto di moda all'epoca. "Un'idea sola bella" commenta e analizza tutte le opere morselliane all'interno di una cornice critica volta a delinearne una poetica comune e a fissare sei concetti chiave, imprescindibili per uno studio sull'autore.