Il volume accende i riflettori sul pittore marchigiano e in particolare sul bellissimo dipinto che a Camerano, in occasione della mostra, è posto in dialogo con l'ultima fatica di Carlo Maratti, il San Niccolò di Bari con i tre fanciulli e lo schiavo liberato, all'interno della chiesa di Santa Faustina, la Cappellania istituita dal pittore per la sua città d'origine, prima di morire. I contributi in catalogo, a partire da quello di Stella Rudolph, tracciano la parabola marattesca mettendoci di fronte a un artista con molti registri, che coltiva la memoria di Correggio, di Raffaello, di Annibale Carracci, riaggiornandone la lezione in forme nuove, visibili nella Rebecca ed Eliezer al pozzo. Gli studi storico artistici, collezionistici ei risultati delle indagini diagnostiche e del restauro compiuti sul quadro contribuiscono a fornire una nuova lettura su un grande pittore attivo a cavallo fra due secoli.