Grazie alla sua ascendenza inglese e americana, e al suo matrimonio con un membro dell'aristocrazia romana, Iris Origo aveva accesso al corpo diplomatico e agli ambienti vicini alla monarchia e al fascismo, malgrado che di quest'ultimo fosse una fiera oppositrice e mantenesse contatti con molti esponenti antifascisti. Il progressivo scivolare dell'Italia verso una guerra che pochi volevano nelle forze armate e nello stesso fascismo - a cominciare da Galeazzo Ciano, Ministro degli Esteri e genero del Duce - è mirabilmente descritto in questo diario. L'opprimente atmosfera di un paese alla vigilia dell'ingresso nel conflitto, e il contrasto tra la Roma del fascismo imperante e la Val d'Orcia ancora immersa nella immobilità e nell'isolamento della tradizionale campagna italiana, fanno di questo diario un importante complemento di "Guerra in Val d'Orcia" in cui Iris Origo documenta la tragedia del conflitto e della guerra civile. Ricostruendo il clima e i preparativi che segnarono l'entrata in guerra dell'Italia, questo libro offre un importante contributo alla comprensione di un passaggio cruciale della nostra storia, e di come talora gli errori di una classe politica possano avere per una nazione grandi e tragiche conseguenze. Con uno scritto di Katya Lysy.