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Un bel quartiere i lettori troveranno drammi di famiglia e lotte di vicinato che, come spesso accade, sono lo specchio di una società, in questo caso dell'America divisa tra conflitti sociali e razziali.
Si usa utilizzare il modo di dire "pomo della discordia", ma nel caso di Un bel quartiere il pomo è un albero, una quercia per l'esattezza.
La quercia tanto amata dalla professoressa Alston-Holt, docente di silvicoltura.
Un bel quartiere è il quartiere di Oak Knoll, nella Carolina del Nord, dove la professoressa Alston-Holt vive e cresce suo figlio Xavier. Sono una famiglia mista, Xavier è talentuoso nella musica e sta per entrare al Conservatorio di San Francisco. Sua madre adora Oak Knoll, non solo per deformazione professionale: Un bel quartiere ci mostra il quartiere in cui tutti vorrebbero vivere, con belle case, giardini rigogliosi, una vegetazione maestosa e poi lei, la quercia che svetta in giardino.
Cosa può interrompere l'idillio di Un bel quartiere?
Ovviamente l'arrivo dei nuovi vicini, quanto di più distante possa esserci dagli Alston-Holt.
La famiglia Whitman si è trasferita nello spazio lasciato libero dall'abbattimento del boschetto confinante con la casa degli Alston-Holt. Famiglia wasp, che sembra uscita da una rivista: Brad, il capofamiglia, gestisce una ditta di climatizzatori, sua moglie Julia sembra la cover girl delle riviste di fitness. Poi ci sono le figlie Lilì e Juniper, quest'ultima ombrosa e tormentata adolescente.
Non hanno nulla in comune queste due famiglie, se non una parte di giardino.
E quando un giorno i Whitman decidono di avviare dei lavori di ristrutturazione che minacciano la quercia amata da Valerie, la guerra può dirsi aperta.
Un bel quartiere è quindi metafora non solo di una guerra di vicinato, ma di quel seme che è l'odio razziale.
A peggiorare le cose sarà anche la relazione d'amore che sboccerà tra Xavier e Juniper, novelli Romeo e Giulietta all'ombra della quercia della discordia.
Recensione di Stefania C.