Il compositore Pol Gjakova è morto. Molte persone dicono che si è tolto la vita, ma altri credono che sia stato ucciso. Nato nell'Albania degli anni Cinquanta, Pol Gjakova, ex studente del conservatorio Santa Cecilia di Roma, è un noto compositore e ha da poco iniziato a comporre la prima opera albanese. Intanto, la sua famiglia è perseguitata dal regime e lui si trova in un carcere, da cui ogni giorno viene condotto a casa. Gli vengono tolte le manette ai polsi e viene lasciato davanti al pianoforte dove è costretto a lavorare per il Partito Comunista. Nel frattempo conosce una ragazza, Klara Deda, attrice del teatro comunale di Scutari, che diventerà la sua femme fatale. Il loro è un amore drammatico. Mentre l'opera subisce la censura del regime e i colleghi di Gjakova ostacolano la produzione, l'opinione pubblica si schiera contro questa relazione. Il giovane compositore si trova a soffrire della pressione sociale, che lo accompagnerà fino alla morte. In realtà, nelle dittature non ci sono suicidi. Ci sono solo omicidi.