All'apertura del sipario si trovano sulla scena due personaggi che si autopresentano grazie ad una rapida serie di scherzose battute. Sono Pistetero ed Evelpide, i protagonisti, due Ateniesi stanchi di vivere nella propria città: hanno deciso così di insediarsi nel mondo degli uccelli, l'unico lontano da noie e dispiaceri. I volatili, però, rifiutano gli umani, che riescono a farsi accettare grazie alla mediazione dell'Upupa. Questo mondo ideale inizia a diventare stretto ai due personaggi, che hanno in mente di costruire una città degli uccelli nel cielo, per non far arrivare agli dei i fumi derivanti dai sacrifici. Pistetero però, assunta la direzione dei lavori, si esenta da ogni fatica, preferendo cedere il compito all'amico Evelpide. Gli dei adirati mandano una delegazione alla nuova città per far desistere gli uccelli dai loro propositi. Essi non cedono ed offrono anzi ai nuovi venuti un piatto ricolmo di loro fratelli arrostiti: si tratta degli oppositori del regime, puniti secondo le ferree regole di una dittatura.