Continua il viaggio affascinante di Roberta Pappadà nel mondo naturale che abitiamo, e nelle parole che la grande letteratura ha adoperato per raccontarlo, ossia per capirlo e perché noi lo comprendessimo. Siamo qui al quarto volume di una raffinata antologia critica che offre alla sua autrice l'occasione di riflettere anche politicamente, e filosoficamente, sugli elementi primari che consentono la vita sul nostro pianeta, o che la tolgono e annichiliscono; tutto dipende dal dosaggio. E dunque, dopo il cielo, la grandine e le onde dei primi volumi, dopo il grande caldo e i fulmini entro il quadro di una meteorologia sempre più afflitta e da accudire, ecco che in questo nuovo libro entrano in scena il vento e le nuvole, gli uragani e le tempeste, raccontati anche attraverso le parole di grandi autori contemporanei. Più di una semplice antologia: è nella tessitura di Pappadà, nella capacità di far parlare le fonti più attuali, pubblicistiche e scientifiche, così mettendole in dialogo con le voci dei "classici", che si coglie lo stratificato e colto spessore saggistico del vero e proprio "sistema di libri" elaborato dall'autrice.