"Tutto è respiro": la nuova raccolta poetica di Alfredo Alessio Conti che, in una precedente pubblicazione ("La verità nascosta", 2020), è stato accostato al grande Giuseppe Ungaretti; in effetti l'arte della sottrazione e il mal di vivere che lo caratterizzano, evocano il climax del poeta di Alessandria d'Egitto, ovvero la disposizione dei concetti in modo da ottenere un effetto di un'intensità progressiva o regressiva e le sue macerazioni interiori. La sua angoscia esistenziale, molto vicina al termine designato da Charles Baudelaire come il taedium vitae lucreziano, cerca riparo proprio nell'arte più antica e più bella: «Un po' di poesia / altrimenti soffoco / ossigeno della vita / nei giorni / bui e tristi. // Solo un po' di poesia / chiedo / per sopravvivere ancora / qualche giorno / qualche ora» (Un po' di poesia). D'altronde per i poeti la vita si fonda su quel respiro inesauribile al quale attingere quando manca l'ossigeno.