Il volume raccoglie, per la prima volta in traduzione italiana, l'intera produzione poetica di Crane: le due raccolte pubblicate in vita ("I cavalieri neri e altri versi" e "La guerra è gentile") e altri componimenti pubblicati su giornali e riviste. Ne emerge una voce sincera e originalissima, che esprime il conflitto interiore del poeta, lacerato fra la credenza in un'entità superiore e il rifiuto dell'immagine del Dio cinico e crudele ereditata dalla sua rigida educazione metodista. Una voce che attacca con forza, ma anche con ironia, i mali del suo tempo e di ogni tempo: l'ipocrisia, la falsa sapienza, la sopraffazione, l'assurdità della guerra e della violenza.