Questo libro rientra in un progetto complessivo di costruzione di un nuovo umanesimo, che possiamo indicare come l'umanesimo dell'alterità, ovvero l'umanesimo dell'ascolto, del dare tempo all'altro, dell'incontro, dell'accoglienza, dell'ospitalità dell'altro, dell'estraneo, del non appartenente, dell'extracomunitario, ivi compreso lo straniero, lo sconosciuto, che è ciascuno fuori dai "noi", dal suo essere individuo identificato da qualche insieme, fuori dai ruoli, dai generi, dagli agglomerati, dagli assemblaggi, accomunamene, schieramenti, dalle condivisioni, divise, differenze indifferenti ai proprio interno e oppositive all'esterno, refrattario ai reclutamenti, alle mobilitazioni, agli arruolamenti, alla chiamata alle armi dell'identità, fuori luogo, fuori dai luoghi comuni dei discorso, tutt'altro.