Il turismo nel nostro paese è un bene comune che vale un ottavo del prodotto interno lordo. Ma è un settore fragile, indifeso di fronte a emergenze che non avevamo messo in conto. L'overtourism trasforma le città d'arte in Disneyland strapiene, e affolla spiagge e alpeggi. Un'epidemia può bloccare il settore senza dirci da dove ricominciare. Va bene così? Su vari aspetti si può intervenire. Di sfondo sta l'ibrido reale-digitale, con tecnologie che si impongono eppure ci aiutano. In primo piano ci sono gli abitanti delle destinazioni turistiche, incerti se sfruttare Airbnb o lamentarsi di identità perdute. Al centro restano i territori - i luoghi e le comunità - cioè i veri beni comuni. Questo libro propone modelli di gestione adottabili, sistemi informativi programmabili e politiche amministrative praticabili. Le parole chiave? Resilienza e sostenibilità. Possono sembrare parole vuote, ma questo libro contribuisce a dar loro un significato da tradurre in strategie e azioni.