Il letterato vicentino Gian Giorgio Trissino si era riporosto di risolvere il problema della corretta pronuncia di taluni vocaboli della nostra lingua, aggiungendo cinque lettere al nostro alfabeto. Per usare le sue parole: "Adunque le lettere, che habbiamo distinte, ?t a l'alphabeto aggiunte, sono cinque; ci?è tre di grandissima necessità ? aperto, ? aperto, ? ? obtusa, o versimile al g; ? due di necessità minore, ma di difinitione, ?t utile assai; ci?? j consonante, et v consonante; le quali tutte hanno le loro majuscule che sono ?, ?, ?, J, V." Il volume riporta due delle numerose reazioni alla proposta del Trissino: la risposta di Agnolo Firenzuola: "Discacciamento de le lettere inutilmente aggiunte ne la lingua toscana e il Dialogo di Messer Nicolò Librurnio sopra le lettere del trissino nuovamente immaginate nelle cose della lingua italiana".