Nato dall'omonima tesi, "Tradurre la tradizione" torna in una versione completamente rivista e ampliata, corredata da una postfazione che ne situa i contenuti rispetto agli ultimi sviluppi della semiotica, dell'antropologia, degli studi culturali. La narrazione porta il lettore dentro una storia della coscienza il cui filo conduttore è su ballu, la danza rituale sarda, che mentre si offre come modello di un'intera cultura e luogo di formazione del senso della persona tramite il contatto corporeo, diviene lo strumento per rileggere sotto una nuova luce rivoluzioni, guerre, leader, istituzioni, media. Attraverso vertiginose prospettive incrociate - la politica attraverso il ballo, la tradizione attraverso la tv, il divenire della coscienza attraverso le crisi dei corpi - "Tradurre la tradizione" arriva al cuore di una storia di traduzioni che ha come motore il conflitto attorno all'esistenza della nazione sarda.