Da realtà diverse sia per orientamento culturale che per provenienza politica nasceva nel 1991, in un momento di profonda crisi del sistema politico internazionale ed italiano, il movimento della Rete, la prima esperienza postideologica del secondo dopoguerra. In essa confluirono credenti disillusi dalla DC e critici nei confronti dell'unità politica dei cattolici, e militanti della sinistra disorientati per la crisi progettuale del comunismo e la disgregazione delle organizzazioni storiche che si rifacevano a tale utopia. Il libro traccia il percorso di un gruppo, di una generazione di giovani - tra cui Leoluca Orlando, Nando Dalla Chiesa, Diego Novelli - che intendeva rinnovare profondamente la politica sulla base di principi etici, e che, dopo la sconfitta elettorale del 1994, avrebbe convogliato il proprio sforzo progettuale e l'impegno politico nell'esperienza dell'Ulivo di Romano Prodi.