Questo libro approfondisce gli anni della formazione di Giuseppe Cocchiara, non ancora sufficientemente scandagliati dalla storiografia disciplinare ma fondamentali per la comprensione del pensiero maturo dello studioso. Se molto è stato scritto sull'attività svolta da Cocchiara tra il 1945 e il 1965, anno della sua morte, non altrettanto può dirsi del periodo precedente. Eppure, a partire dal 1922, anno d'esordio sulla scena pubblicistica, e fino al 1945, la sua vita fu caratterizzata da un susseguirsi - a tratti frenetico - di episodi ed eventi che ne forgiarono la personalità e ne instradarono il relativo percorso di studi. Gli anni della sua formazione furono senz'altro segnati da contraddizioni e passi falsi: all'interno del presente volume si è cercato, pertanto, di mettere in risalto tanto gli avanzamenti quanto i passi indietro di una figura che raggiunse la propria maturità soltanto nel secondo dopoguerra quando, ormai quarantenne, iniziò una brillante carriera di ricercatore e accademico. Il background che condusse a tale maturazione registra tuttavia una quantità notevole di dinamiche, attorno alle quali l'apporto di Cocchiara ebbe un'indiscussa centralità. Dagli anni di studio trascorsi a Firenze, dove nel 1929 fu tra gli organizzatori del I Congresso Nazionale delle tradizioni popolari, al viaggio compiuto a Oxford per formarsi alla scuola di R.R. Marett; dall'adesione alle istanze fasciste dei primi anni '30 alla controversa esperienza di redattore per «La difesa della razza»; dall'esperienza museografica di riordinamento del 'Museo Pitrè' all'adesione ai principi del comparativismo di matrice evoluzionista: tutte le suddette vicende rappresentarono delle tappe di un percorso, a tratti tortuoso, che lo studioso intraprese, fino a condurlo a una maturità di pensiero e di azione. Presentazione di Sergio Todesco.