Questi ventisette racconti costituiscono una sorta di piccolo poema sinfonico scritto sopra uno spartito fino a oggi tenuto nascosto e, dunque, muto. Un poema sinfonico del quale protagonista è Torino, ma una Torino sottaciuta, furtiva, quasi pudica. Sono storie di personaggi fuori dei soliti schemi: venditori ambulanti, artisti di strada, geni mancati il cui talento è stato annichilito da vicende personali tragiche, imprenditori visionari, pazzi soltanto apparenti, piccoli grandi miti cittadini. Qualcuno se n'è andato per sempre, altri continuano a pestare i porfidi delle strade di Torino con alterne fortune e continui rovesci. Molti sono sconosciuti ai più, ma c'è chi ha guadagnato una qualche fama e chi è entrato nel mito dell'immaginario collettivo. Certo, nessuna di queste storie è banale. Come banale non è Torino. Questa Torino che li ama, anche se loro, forse, non lo sanno.