I contributi raccolti in questi Atti offrono una rappresentazione varia e articolata dei rapporti tra l'opera di Dante Alighieri e la cultura teologica tardomedievale, osservata in alcuni suoi aspetti fondamentali e con un'attenzione particolare all'esegesi antica della "Commedia". I temi trattati coprono uno spettro ampio di problemi: la presenza dell'eresia nel poema; la presunta eterodossia dello stesso Dante; i riferimenti alla Croce e alla Passione, esaminati alla luce delle dottrine teologiche e delle pratiche devozionali del tempo; l'influsso esercitato dalla cosiddetta 'mistica affettiva' sulla riflessione poetologica dantesca; il problema della creazione e resurrezione dei corpi; l'apparentamento tra teologia e cielo Empireo proposto nel "Convivio"; l'arduo tema della visione profetica, indagato a partire dall'"Epistola a Cangrande". A episodi ancora poco noti della ricezione del poema dantesco sono dedicati gli ultimi due contributi: le chiose dell'Anonimo Teologo al "Paradiso" e la presenza di Dante nei sermoni quattrocenteschi di Gabriele Barletta e Paolo Attavanti.