Lo scarto sembra oggi rappresentare nuova materia per il progetto, non solo come materiale ma come questione che impone una revisione degli strumenti della trasformazione: dall'analisi alla restituzione grafica, alla definizione stessa di architetture e paesaggi. Il resto come palinsesto su cui stratificare nuove realtà, la raccolta differenziata come strategia di conoscenza dei sistemi, la lettura etimologica del termine come punto dal quale partire per fissare coordinate spaziali e bibliografiche, il collezionismo di brandelli del passato e il loro nuovo disporsi, la ripetizione come altra forma di elencazione di scarti e loro nuova significazione sono le possibilità che il progetto mette in atto per costruire una seconda possibilità di senso di ciò che è stato rifiutato. Posizionamenti, scomposizioni, moltiplicazioni, disposizioni, ripetizioni sono strutture organizzative per operare con la parte e non più con l'intero, con lo scarto e non più e solo con l'opera compiuta e conclusa in sé. Il testo propone scene e scenari, strategie e tattiche, costruzioni fisiche e teoriche per lavorare con i resti della modernità anelando alla nuova vita delle macerie.