Il titolo dell'esposizione prende spunto da una lapidaria definizione di uno dei primi viaggiatori di passaggio all'Isola Bella, nel 1686, mentre ancora i lavori fervevano. "When all is finished, this place will look like an Inchanted Island" scrive allora Gilbert Burnet, inaugurando idealmente la stagione delle immancabili tappe sul Lago Maggiore dei gentiluomini europei durante il proprio Grand Tour. Come avviene nel resto d'Italia, alle testimonianze di viaggio corrisponde un'immediata fortuna visiva degli stessi luoghi, subito al centro degli interessi del moderno vedutismo, una seconda faccia della medaglia per seguire il gradimento del paesaggio italiano. L'esposizione e il relativo catalogo cercano di restituire questo doppio registro della fortuna delle Isole Borromee, mettendo a confronto documenti figurativi e testimonianze letterarie e archivistiche tra la fine del XVII e l'inizio del XX secolo circa. Si arricchiscono così le nostre conoscenze su un capitolo della storia dell'arte in Italia settentrionale ancora molto trascurato dagli studi e dalle occasioni espositive.