Le armi nucleari hanno preso in ostaggio il futuro del mondo. Dopo Hiroshima e Nagasaki, si è parlato in ogni sede istituzionale della loro non proliferazione o abolizione, ma contemporaneamente sono stati prodotti altri cinquantamila ordigni atomici, sempre più piccoli, efficienti e devastanti. I testimoni di Hiroshima e Nagasaki - che in giapponese si chiamano Hibakusha - dovrebbero essere una guida per l'umanità dell'era dell'atomo, ma il loro ammonimento, il loro insegnamento restano spesso inascoltati. Il ciliegio che sopravvisse alla bomba è poesia che si ispira alle loro vicende e alle loro voci. Invita il lettore a ricordare i martiri, ma anche ad abbandonare il sentimento di rassegnazione verso la condizione di assoluta precarietà in cui si trova l'umanità a causa degli arsenali nucleari. È tempo che ognuno di noi levi la sua voce per chiedere a chi ci governa di allontanarci dall'orlo dell'estinzione su cui ci troviamo oggi, attraverso la proibizione e l'eliminazione delle armi nucleari.