"Territori fragili" è molto di più di una pubblicazione scientifica. È una piattaforma di ricerca che ha visto coinvolti tutti gli afferenti al Dipartimento di Architettura di Pescara. È il consolidarsi dei rapporti internazionali tra una rete di Università europee che hanno nell'area di appartenenza adriatica la loro matrice storico culturale. È una macchina organizzativa complessa che ha reso possibile l'interazione di più di un centinaio di ricercatori provenienti da diverse Università europee. È la premessa di quel concetto di III missione universitaria che intende riversare sui territori di appartenenza il know how delle ricerche universitarie. È soprattutto la passione e l'entusiasmo dei nostri giovani nel mettere a sistema le loro intelligenze per ottenere un risultato che va molto oltre la sommatoria dei loro singoli sforzi scientifici. Il mastodontico volume che ne è scaturito quasi ci sorprende. Un po' come quando si raggiunge la cima di una montagna: durante il percorso si è concentrati, testa bassa, nel superare una dopo l'altra le asperità del tragitto. Poi dopo ore di fatica si arriva in vetta, ci si volta finalmente indietro e si rimane stupiti nel vedere quanto cammino si è fatto e nel riconoscere laggiù in fondo il punto da cui si è partiti.