«La più antica espressione di cultura materiale italiana (come anche quella di ogni Paese bagnato dal Mediterraneo) è legata alla lavorazione della ceramica. Una cultura che si è sviluppata nei secoli, fino ai giorni nostri, descrivendo e rappresentando le abitudini e le ritualità, in rapporto ai diversi comportamenti sociali: espressioni formali e decorative, sempre cariche di un alto quoziente di artisticità. Dalla materia prima, attraverso le varie lavorazioni, i simboli e le forme, la ceramica ha esaltato i caratteri dei diversi gruppi etnici, così che possiamo dire che, anche grazie alla ceramica, si può leggere l'evoluzione delle nostre popolazioni: dai primi abitanti del nostro territorio fino a oggi, attraverso le contaminazioni che le diverse culture hanno affrontato nel corso dei secoli. [...] Oggi, in Italia, la ceramica si esprime attraverso un sempre più ampio numero di artisti e artigiani legati, direttamente o indirettamente, alle aree di tradizione: quei territori dove ancora molti di loro ripropongono con particolare talento opere appartenenti al passato. Così possiamo rilevare un sempre più importante sviluppo di questa antica arte, per la capacità di tanti artigiani di portare avanti una ricerca formale e artistica, ma anche perché da diversi anni la cultura del progetto ha orientato le sue energie verso la realtà artigianale depositaria della cultura del fare». Inizia così questo libro di Ugo La Pietra - autorevole figura di riferimento per le arti applicate e la ceramica in Italia - che rappresenta, anche grazie agli importanti contributi di Enzo Biffi Gentili, Flaminio Gualdoni e Anty Pansera, un'ampia ricognizione all'interno della ceramica contemporanea, attraverso il lavoro di artisti-artigiani che guardano con attenzione al mondo della produzione, senza però rimanerne direttamente coinvolti, realizzando opere che, spesso solo "virtualmente", si possono riferire agli oggetti d'uso. «Né arte né design», questa è la definizione con la quale l'autore rappresenta un'area disciplinare che si caratterizza, rispetto ad altre discipline creative, per essere «senza confini», ma che partecipa all'evoluzione dell'arte e del design. All'interno di un mondo «sempre più saturo di cose, nate senza conoscere la loro effettiva durata, la loro morte, la loro sepoltura», scrive La Pietra, «gli elementi in ceramica nascono dalla terra e moriranno nella terra; sappiamo che possiamo lavorare la terra per ottenere oggetti di ceramica, la cui vita potrà essere anche molto lunga, e la cui morte non ci preoccupa perché la loro fine non inquina: terra nella terra».