Scriveva Aldo Capitini nel 1956: "La nostra rivoluzione nonviolenta sarà totale, corale, aperta. Totale, perché vuole una totale liberazione della società dal dolore, dalla morte, dal male morale e sociale. Corale, perché la facciamo in nome non di un gruppo, ma di tutti e avendo tutti nel nostro intimo, anche quelli che ci stanno contro ed anche i morti. Aperta, perché fa e tenta tutte le trasformazioni che vede e può. Se noi cominciamo bene con mezzi eguali al fine e puri come il fine, il resto ci sarà aggiunto dal futuro, dalla storia e da Dio". La rivoluzione dell'inclusione costruirà il "Borgo di Dio", che Danilo Dolci ha già attuato a Partinico, un'esperienza seguita con grande ammirazione dal Gandhi italiano. Questo libro ripropone gli scritti di Capitini sulla rivoluzione aperta, sui principi e la pratica della nonviolenza. Sono scritti, a 50 anni dalla scomparsa del pensatore e attivista perugino, di un'attualità drammatica che il mondo dello hate speech e delle fake news ha smarrito e che ha una necessità estrema di ritrovare. Introduzione di Mao Valpiana.