Non solo il ruolo della traduzione è stato cruciale nella diffusione della conoscenza tra i popoli, ma la stessa teoria della traduzione merita di avere un ruolo di rilievo nel dibattito scientifico sul linguaggio, sulle capacità cognitive umane, sull'intelligenza artificiale che le imita. Questa disciplina, accademicamente nuova, ma storicamente antica, si rivela, infatti, un "ponte" ideale nel dialogo tra scienze umane, formali e sperimentali. Proprio l'evoluzione storica del pensiero sulla traduzione, rivisitata in chiave critico-argomentativa, evidenzia l'interdisciplinarità di un campo di studi cui hanno contribuito per secoli, e contribuiscono oggi, letterati, linguisti, filosofi, psicologi, semiologi, informatici ecc. Dalla traduzione dei "testi sacri" al "sogno meccanico", dalle teorie linguistiche sui processi traduttivi umani alle tecniche professionali, dai problemi del mercato a quelli etico-deontologici del traduttore, emerge un quadro culturale dinamico e promettente, che evidenzia non solo la complessità della traduzione stessa, ma, in generale, il virtuosismo dei processi intellettivi umani. L'intelligenza artificiale, che cerca di formalizzare questo virtuosismo, può avvantaggiarsi di dati e ipotesi che rivelano gli aspetti più fecondi e ingegnosi della cultura umanistica.