Chi si confronta con il dibattito pubblico del mondo occidentale, oggi, non può fare a meno di chiedersi cosa significhi "Antropocene". A partire dai primi anni 2000 e via via con sempre maggior intensità, infatti, esso è divenuto un concetto passepartout, spesso usato semplicemente per indicare il presente attraverso un nome alla moda. Proprio a causa di tale pervasività, tuttavia, il significato di questo concetto è quanto mai vago e si è sviluppata una vera e propria battaglia in merito. Quali sono i presupposti dei diversi modi attraverso cui viene pensato l'"Antropocene"? Questo termine è inevitabilmente connesso a una prospettiva secondo cui l'essere umano è destinato a essere il padrone del mondo naturale? O è forse possibile utilizzare criticamente l'"Antropocene", al fine di mostrare la necessità di una trasformazione dello stato di cose presente e delle nostre società? Rispondendo a tali domande il presente volume si propone di delineare i contorni di una teoria critica dell'Antropocene.