Marcos è uno studente modello di Belle Arti, schivo e intelligente. Helena è la sua affascinante professoressa di Storia dell'arte e direttrice della galleria in cui esporrà Jacobo Montes, il grande performer e artista sociale, la cui opera controversa denuncia i lati oscuri del capitalismo. Marcos diventa l'assistente sul campo di Montes e la sua vita cambia radicalmente. Comprende i meccanismi interni al mondo dell'arte contemporanea e impara a guardare con occhi nuovi tutta una serie di situazioni che fino a quel momento aveva ignorato: in particolare l'universo dell'immigrazione, il tema della nuova opera di Montes. Questa esperienza d'iniziazione all'arte e alla vita, tuttavia, non seguirà il corso che Marcos si era immaginato. I metodi di Montes non si possono definire ortodossi, e quando dalla teoria si passa alla pratica le cose sembrano andare fuori controllo. A quel punto l'arte si trasforma in un gioco grottesco e pericoloso. Ma qual è la linea che separa arte e vita? L'artista ha il diritto di ignorare l'etica? La metafora dell'evasione percorre tutta la storia e tutti i personaggi, ognuno a caccia della propria evasione personale, dal proprio corpo, dalla realtà, da una vita disperata... Ognuno cerca di divincolarsi dalle proprie catene, di evadere dalla propria prigione personale, con risultati inattesi che ci conducono a un finale mozzafiato.