Vittorio Orsenigo, dopo "Visite guidate", torna a parlare di morte e non per rimuovere e continuare a vivere "come se niente fosse" dopo la perdita del figlio Simone e di Giuseppe Pontiggia, con il quale era legato da profonda amicizia e stima, ma per regalarci un romanzo intimo di alto lirismo. Ci sono la moglie Bibi, bella materna e sorridente, Simone-Claudio, con il quale intraprende un viaggio immaginario Milano-Parigi, i libri di cui non può fare a meno e il caro amico Giuseppe Pontiggia con i suoi lunghi colloqui telefonici.