La possibilità di operare on line non solo da casa ma anche dagli angoli più remoti del globo grazie a smartphone e tablet ha praticamente desertificato tante agenzie bancarie una volta letteralmente prese d'assalto da clientela di ogni ordine e grado. A parte i bancari a rischio posto di lavoro, tutto bene quindi per la clientela più "smart", capace di sfruttare senza incertezze l'opportunità di operare a distanza: niente limiti di orario, niente necessità di spostamenti fisici, niente code, per non dire dei costi di gestione del conto ridotti al classico lumicino ... Tutto bene allora anche per le banche? Apparentemente sì: taglio dei costi e conseguente sospiro di sollievo per il conto economico. In realtà le cose non stanno esattamente così: taglio dei costi benissimo, ma se emergesse un contemporaneo taglio dei ricavi ancora più consistente? In altre parole, non c'è il rischio che il cliente iper-tecnologico, fisicamente assenteista, finisca o prima o dopo per cedere alle lusinghe quotidiane della concorrenza? Inutile negarlo, il rischio esiste. Ma allora, come affrontarlo, come contenerlo, come tenerlo sotto controllo? Semplicemente ricordando il principio che se il cliente-Maometto non va dalla montagna-Banca, ci può sempre essere quest'ultima che va dal primo, nella fattispecie non necessariamente muovendosi di persona, ma molto più semplicemente utilizzando con professionalità quello strumento così strategico e poco costoso che è il telefono!