Nanotecnologie, scienze informatiche, neuroscienze, genetica e bio-banche si riferiscono a specifiche discipline scientifiche e relative tecnologie che, soprattutto negli ultimi anni, hanno dimostrato di avere immense potenzialità in tutti i campi e quindi con importanti applicazioni nell'ambito della medicina, della salute, della ricerca biomedica e delle politiche sanitarie (dalla diagnosi, terapia e sperimentazione alla raccolta dei dati sanitari). Ciascuna di loro, ma soprattutto un uso integrato di esse, comporta anche delle inevitabili implicazioni di ordine etico che coinvolgono gli operatori sanitari, gli amministratori e la popolazione intera. L'Unione Europea ha già riconosciuto sia le potenzialità che le rilevanti questioni di natura etica derivanti dall'applicazione e dall'uso sinergico delle cosiddette "emerging/converging technologies" e, negli ultimi anni, ha presentato alcuni documenti di riflessione e di guida in tale ambito. La rapida evoluzione delle tecnologie relative alla raccolta dei dati riguardanti la salute, le cure e i profili genetici ha comportato che, in ogni ambito della nostra vita e quindi anche in quello sanitario, la mole delle informazioni relative ad ogni individuo e/o popolazione sia cresciuta in modo esponenziale facendo sì che ognuno di noi lasci dietro di sé una "traccia digitale" sempre più definibile e decifrabile. Di fatto molte di queste informazioni, riguardanti gli individui e la collettività, non riescono ancora a "dialogare" fra loro, ma una loro "convergenza" permetterebbe di poter "ricostruire" l'individuo e le sue condizioni di salute, aiutando a definire meglio le priorità o la distribuzione delle risorse delle stesse politiche sanitarie per i singoli e per i gruppi di popolazioni.