Tradotta da un'unica mano di poeta, l'intera opera teatrale di colui che Swinburne, sul finire del secolo scorso definì "il più grande scopritore, il pioniere più ardito e ispirato di tutta la letteratura poetica inglese". Oggi esso ci attira come accenno a una letteratura virtuale che ha tutta l'arbitraria complicazione dell'artificio e insieme la necessità di un processo della natura.