«"Teatro" è stata una parola magica che mi ha affascinato fin dalla mia più tenera età. L'ho conosciuta prima nel Veneto, alle sagre paesane di Vittorio Veneto, S. Pietro di Feletto e Conegliano, in collegio poi l'ho frequentata, soprattutto dopo il fatato incontro con il teatro delle marionette dei fratelli Podrecca. Giocai in casa fino agli undici dodici anni con un teatrino rudimentale da me costruito con tanto di marionette e burattini improvvisati (e intanto sbavavo le mezzore intere davanti alla vetrina della giocattoleria "Al sogno" di via Zanardelli, a Roma, sospirando davanti a un "vero" teatrino delle marionette bellamente esposto. Però arrivò tumultuoso il cinema che travolse la mia prima adolescenza. Ero grande amico di Valter Chiari, conosciuto all'Istituto LUCE, dove mia madre esercitava il mestiere di cuoca per attori, registi e tecnici cinematografici. E lì, lavorando intensamente come comparsa e come generico, ho incontrato i più famosi divi degli anni '50: Totò, Tina Pica, Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Amedeo Nazzari, Yvonne Sanson e Ava Gardner» (Franco Piol)