Nel romanzo di Silvia Medetti "Sulla strada di York" l'intreccio della storia, ambientata nella regione dello Yorkshire - Inghilterra nella metà dell'Ottocento, si rivela intricato; la trama si dipana grazie all'azione dei personaggi le cui esistenze sono interconnesse da un file rouge: cercare e trovare la felicità. I protagonisti e le altre presenze, in ruoli più o meno definiti sulla scena di questo romanzo, ognuno con intrighi, vicissitudini, sentimenti e segreti, si muovono in un sistema sociale patriarcale, maschilista e conformista, si minacciano e si scontrano vicendevolmente a seguito di un omicidio, vivono e fanno fatica ad accettare le novità, con gli squilibri sociali e morali nel difficile trapasso di un nuovo cambiamento, soprattutto riguardo le convenzioni: la donna lavoratrice, la scelta di seguire i propri sentimenti, sposare la donna imposta dai genitori, l'omosessualità. Ovvero sfidare le tradizioni, combattere tra gli antichi ideali o l'accettazione dei tempi nuovi, oppure ribellarsi alla disillusione di un destino. Alcuni protagonisti, pur di raggiungere consapevolmente o meno il proprio bene, sono disposti a tutto: allontanarsi dal luogo natio (cittadina di pescatori), abbandonare il ruolo lavorativo conquistato a York per andare incontro a un ignoto e incerto futuro a Londra, rinunciare all'amore. Su questo sfondo procede la narrazione, stilisticamente su piani differenti. La storia ruota al riconoscimento dei diritti quali il ruolo sociale della donna, la dignità, la felicità e la libertà di amare. Tra fenomeni sociali e stati d'animo si configura una trama di analogie e rimandi verso la percezione intima, privata e inconfessata dei personaggi. Gli elementi paesaggistici e le ambientazioni diventano la chiave interpretativa della realtà misteriosa in cui si agitano pulsioni e inquietudini dei co-protagonisti - Margot e Julian - allogati in un contesto di vita accuratamente descritto e analizzato, che influenza e condiziona le loro azioni delineandone la caratterizzazione.