"Il male nel platonismo e nel sadismo", "La religione surrealista", "Schema di una storia delle religioni", questi i titoli delle tre conferenze tenute da Bataille negli anni 1947-1948 presso il Collége de philosophie e il Club Maintenant, ora proposte in traduzione italiana insieme ad altri quattro testi. Nella produzione teorica di Bataille questi sono momenti specifici di un unico tema, molto caro all'autore francese, quello della "religione". In effetti, pur nella varietà delle tematiche prese in esame, a leggerle in sequenza si avverte esplicitamente nelle conferenze l'urgenza da parte di Bataille di fare il punto su quella dimensione, per lui essenziale, della specie umana che va sotto il nome di religione e che non può in alcun modo coincidere con la positività di una forma istituzionale, con una comunità chiusa, con una chiesa. Per Bataille la religione non ha nulla a che fare con la trascendenza; ne è anzi la distruzione. Religione è "scatenamento delle passioni", senza scopo né risultato. Come sanno i surrealisti, l'atto religioso consiste in una rottura incondizionata con il mondo nel quale agiamo per nutrirci e metterci al riparo. Impossibile da vivere, la religione è, nello stesso tempo, ciò a cui l'uomo non può rinunciare se non vuole cedere alla paura.