«Nulla di più originario e universale e, a un tempo, nulla di più impegnativo e arrischiato dell'esperienza della libertà. Perché d'una cosa soltanto non si può esser liberi - scrive Luigi Pareyson -: del factum, appunto, che liberi lo si è. Quanto , però a un esercizio pertinente e soddisfacente della libertà cui si è di fatto appesi, che cosa si può dare di più interrogante, drammatico, mai una volta per tutte definito? Proprio perché della libertà sembra restare inaccessibile e inafferrabile - come tale - il principio. E difficile e persino ambigua la situazione d'esistenza ed espressione. L'esperienza, per sé in prima istanza e irriducibilmente indecisa, della libertà rimanda dunque al ritrovamento della genealogia da cui s'origina: in prospettiva storica, certo, ma insieme in prospettiva ontologica [...]. Questo il compito in cui, con ardimento e pacatezza, si cimentano i due saggi che compongono il presente volume di Tracce. Essi intrecciano infatti, nella ricerca intorno alla genealogia della quaestio che ruota attorno alla relazione tra "principio" e "libertà", il ???o? filosofico e il ???o????o?, teologico in un certo modo vero "pneumatizzati" nel loro reciproco relazionarsi».