Un continente sull'orlo dell'abisso, incredulo, preso alla sprovvista dall'accelerazione dei fatti e dalla spirale di eventi imprevedibili e ingovernabili che ne derivano. Il 1938 è l'ultimo anno di un'apparente pace nell'Europa che ha vissuto male i vent'anni che la separano dalla fine della Grande guerra. La Germania nazista vuole imporle la sua egemonia. Marina Valensise coglie mirabilmente l'ansia segreta, l'inquietudine, il tormento o la semplice indifferenza che aleggiano sul Vecchio continente. Per farlo, sceglie la chiave di un viaggio attraverso le sue capitali, e in ogni città si fa accompagnare da un personaggio che la rappresenti, ricostruendo così il destino di quindici scrittori, artisti, poeti, intellettuali, con i loro drammi, le passioni, i sogni, le ambizioni e le angosce nell'imminenza del conflitto. Da Anna Achmatova fino ad Alberto Moravia, passando da Freud e Stefan Zweig, Licy von Wolff-Stomersee, Bruno Schulz e molti altri, questo libro racconta i sogni, le illusioni, i pensieri dei grandi intellettuali, scrittori e artisti del Novecento. Le loro inquietudini increspano le pagine come fossero onde di un mare sconvolto e ricordano al lettore contemporaneo quanto sia vulnerabile la libertà europea, quanto fragile la civiltà che ne è il fondamento.