"Dream baby dream" è la storia dei "Suicide", una delle band più influenti tra quelle che hanno caratterizzato l'esplosione newyorkese degli anni Settanta. Questo libro è il resoconto del viaggio sonoro che l'attivista e artista Alan Vega e il musicista jazz Martin Rev, meglio conosciuti come "Suicide", hanno creato in risposta alla scena politico/culturale e alla follia che caratterizzavano la New York dei primi anni Settanta, ovvero uno dei primi manifesti artistici della controcultura mondiale. Le famigerate performance live di Vega e Rev hanno fatto scalpore molti anni prima che la scena punk "tradizionale" venisse alla ribalta e dunque, a ragione, i "Suicide" sono stati la prima band ad auto-definirsi con il termine "punk", come testimoniato da alcuni dei loro primissimi manifesti.