Studiare i creative media è diventata una necessità, non solo puramente accademica. Approcciare la ricerca rivolta a contenuti, pratiche e processi dei media digitali in tutte le forme creative, infatti, è un passo fondamentale anche per chi quelle industrie desidera abitarle con produzioni proprie; per i professionisti che vi operano; per le studentesse e gli studenti che già si proiettano lavorativamente in quei mondi. Il libro si propone di favorire il lavoro di ricerca, mettendo al centro non tanto i metodi, quanto gli obiettivi e gli oggetti culturali che si vogliono osservare. Attraverso questi percorsi, ipotetici e dinamici, si intende definire i contorni applicativi di una disciplina come la mediologia, che affonda le sue radici nella ricerca sociale, nella psicologia, nell'antropologia e nella socio-semiotica. Accanto alla parte puramente teorica, il testo fornisce degli strumenti operativi di lavoro, offre esempi applicati alla realtà sociale e traccia sentieri che, lungi dall'essere vincolanti, segnano la via per chi si avvicina al mondo della ricerca in ambito mediologico. Esso è dunque ponte tra accademia e mondo professionale, tra teoria e pratica. Studiare i creative media propone un approccio multimodale alla ricerca applicata: una mappa per orientarsi nel mondo dell'industria culturale, nelle sue forme espressive e nei suoi processi di produzione e di appropriazione.