Quali domande pongono alla scuola italiana i bambini e i ragazzi, in particolare "di seconda generazione", che professano la religione islamica? Come parlare dell'islam, contrastare l'analfabetismo religioso, l'islamofobia online e offline, prevenire le forme di radicalizzazione? Quali scelte didattiche sottolineano i punti di contatto e gli intrecci storico-religiosi fra Occidente e civiltà araboislamica? E ancora: che forma assumono festività, insegnamento e simboli religiosi alla prova del pluralismo sui banchi di scuola? Il volume, promosso dal Centro di ricerca sulle Relazioni interculturali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, intende rispondere a questi interrogativi. Nasce dal progetto PriMED - Prevenzione e interazione nello spazio trans-mediterraneo, che ha visto il coinvolgimento di 22 università (italiane e straniere) e il sostegno del ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Si tratta di una grande rete di cooperazione scientifica e culturale che ha unito studenti, ricercatori e docenti italiani e dei paesi dell'Organizzazione della conferenza islamica (OCI) con lo scopo di attivare una capillare opera di formazione sulle politiche dell'integrazione e sul contrasto alla radicalizzazione, sottratta a una visione esclusivamente securitaria e restituita a un'analisi più approfondita. Dialogo interculturale, scambio, formazione e integrazione sono le parole chiave di questo viaggio tra le classi di una scuola che cambia, ma che non vuole rinunciare a educare alla cittadinanza.