I libro esamina i massimi onori funebri - funerali, elogi, sepolcri, statue e lutti pubblici - decretati dal Senato per illustri personaggi della Roma medio e tardorepubblicana. Seguendo una linea interpretativa di tipo politico e studiando i singoli destinatari di tali onori in rapporto alle loro famiglie e ai gruppi politici di appartenenza, l'autore individua l'esistenza di vere e proprie tattiche, qui definite "strategie funerarie", che le maggiori personalità del tempo avevano volutamente attuato in occasione della morte di loro seguaci o congiunti nel contesto dell'accesissima competizione fra i "partiti": in questo modo a Roma la morte si affermava come uno dei più potenti strumenti di lotta politica del tempo.