Campo di Prigionia nel '42, poi di raccolta per gli ebrei diretti in Germania, centro per profughi stranieri e poi per i Piccoli Apostoli di Nomadelfia, e infine "Villaggio San Marco" per i profughi provenienti dall'Istria: ecco cos'è stato il Campo di Fossoli, che oggi vediamo immerso nel verde con le sue fragili baracche. Questo però non vuole essere un libro sulla storia dell'ex-Campo di Fossoli, ma dar conto delle riflessioni a più voci che si sono fatte su questo e su altri luoghi di memoria, della paziente raccolta di dati storiche di analisi sulla consistenza materiale dei manufatti che qui si conservano, dell'analisi paesaggistica di quello che è oggi il Campo, dei primi passi e progetti per la messa in sicurezza e il consolidamento di alcune baracche. Ma soprattutto il libro intende suggerire alcune strategie per la conservazione attiva di manufatti e paesaggi che caratterizzano luoghi come Fossoli, un "unicum prezioso e inscindibile" che deve essere necessariamente interpretato e gestito nella sua complessa e multiforme totalità.