La città di Siracusa ha rappresentato per l'autore il territorio su cui impegnarsi in un esercizio di ricerca di storia urbana, capace di intrecciare la storia dello spazio con quella sociale, politica e dell'amministrazione. In questo libro il lettore troverà la ricostruzione delle reti famigliari che legano la borghesia delle professioni, della rendita e dell'impiego alla gestione del municipio. Troverà la ricostruzione dei profili patrimoniali e delle propensioni economiche delle principali famiglie commerciali. Troverà ancora i processi di modernizzazione della città legati al piano regolatore, all'espansione edilizia e alla costruzione delle reti tecnologiche della luce e dell'acqua. Troverà, infine, la formazione dei profili identitari costruiti sia attraverso il discorso pubblico sulle radici classiche e sull'innovazione tecnologica, in un intreccio tra modernità e tradizione, sia attraverso le retoriche della centralità mediterranea della città, tese a legittimare il ruolo e l'azione della classe dirigente. Queste storie sono dunque un esercizio di storiografia, un contributo al dibattito nazionale e internazionale sulla storia urbana, ma allo stesso tempo esse si offrono alla finalità più ampia di contribuire alla costruzione di un discorso pubblico sulla città. Il libro pone in questo senso il tema di come una storia interdisciplinare complessa, che mette insieme società, amministrazione e spazio, può contribuire alla formazione di una identità cittadina, può rappresentare uno strumento per narrare un'idea di città utile alla città. In altre parole pone il tema di come la storia di una città può farsi strumento di formazione di una coscienza storica che metta i cittadini nella condizione di conoscere il passato, per capire il presente e orientare il futuro. La domanda che il libro vuole porre è dunque: come queste storie possono aiutarci a costruire il futuro di Siracusa.