"Il colore rosso le attraversa tutte, le irrora e ne definisce meglio i contorni o le macchia appena, a seconda del lavoro del tempo, come quelle carni spesse, cotte al sangue, che le mangi e ne senti il sapore ferroso nella bocca o come quei pezzetti secchi e asciutti perché più volte masticati, cui mancano filamenti di grasso e nervi e che solo l'aiuto dell'acqua o, meglio, di un buon vino rosso può mandar giù. Ho scritto per ricordare e ho ricordato perché volevo scrivere: mi sono più volte chiesta se fosse tutto vero, non so più dirlo e neanche credo che importi. In fondo, siamo tutti un grumo, il risultato confuso di quel poco che abbiamo vissuto realmente, di quel tanto che abbiamo riscritto e di quel moltissimo che avremmo voluto fosse e che, invece, non è stato".