Qual è il fil rouge che lega le poesie e i racconti di questo libro? Forse la voglia matta di sporcare la carta, di riportare alla memoria persone e cose vissute, fotografate nella mente e rese quasi immortali, pur limate di sguardi e opache di tempo. Le donne, gli uomini, l'aliena e la replicante che si muovono sul palcoscenico di queste pagine sono Dulcinee di devastante bellezza, crudeli e ingenue come fanciulle e don Chisciotti che fanno della sconfitta un trampolino per continuare a combattere. Sono frammenti di vita e fantasmi di sogni, mescolati insieme nel pentolone di un rinato frate Ginepro. Ma la dolce pulzella arrivata da Phobos è solo un parto della fantasia dell'autore, oppure...