Il libro arricchito e aggiornato, rispetto alla prima edizione del 1997, con 280 immagini in bianco e nero, ripercorre le vicende che hanno caratterizzato più di un secolo e mezzo di storia delle ferrovie d'Abruzzo. Dalla linea adriatica Ancona-Pescara-Foggia per continuare con Terni-L'Aquila-Sulmona, Teramo-Giulianova, Roma-Sulmona-Pescara, Sulmona-Isernia, Avezzano-Roccasecca, Sangritana, Aquila-Capitignano, Pescara-Penne, funicolare di Ortona, tranvia di Sulmona e ferrovia elettrica Chieti Città-Chieti Stazione. Il territorio abruzzese è orograficamente tra i più complessi e tormentati dell'intera area peninsulare. Le caratteristiche fisiche più evidenti sono rappresentate dall'Appennino che in questa terra si fa particolarmente imponente, grazie alla conformazione dei suoi massicci: il Gran Sasso, la Maiella, il Velino-Sirente; cime maestose, impervie, alcune delle quali a lungo inespugnate. A est il paesaggio del subappennino si fa più dolce, man mano che digrada verso il mare. Davanti a questo scenario si trovarono, a metà '800, politici e tecnici per dare all'Abruzzo i primi progetti ferroviari. Il treno rappresentava la svolta, il progresso, la crescita culturale, sociale ed economica, a cui la popolazione, assetata di cambiamento, non voleva rinunciare. Così, pur con qualche ritardo, si andava a configurare la rete ferroviaria abruzzese, con tracciati non sempre adeguati alle esigenze del territorio.