Il tema è semplice e allo stesso tempo infinito: continuare a vivere. Di fronte al lutto, a ogni tipo di lutto. E quindi di fronte alla morte, prima di tutto. Ma anche di fronte all'abbandono, alla solitudine, a ogni tipo di assenza. Dal punto di vista della pura fisica, se potessimo eliminare dagli atomi, di cui tutto l'universo è composto, lo spazio vuoto che separa il nucleo dagli elettroni, tutta l'umanità potrebbe entrare in una sfera grande come un'arancia. Dunque il vuoto è parte di noi. E di vuoti è fatta gran parte della nostra esistenza, perché molta della sofferenza e del dolore con cui dobbiamo confrontarci deriva dalle varie forme assunte dal vuoto, che - come in un paradosso - riempie i nostri giorni assai più della pienezza, rara e rarefatta e sovente irraggiungibile, se non per brevi e intensi momenti. Gérard Thomas ci propone un nuovo capitolo della sua riflessione sull'essere umano e la vita e, dopo averci raccontato la storia della felicità e quella dell'amore, in questo libro affronta ciò che non c'è e che però colma grande parte del nostro percorso terreno. Facendolo come sua abitudine dal punto di vista storico, evolutivo, letterario, filosofico, teologico, ma prima di tutto esistenziale.