Della popolarissima navicella spaziale Soyuz, che da almeno 55 anni a questa parte, trasporta cosmonauti russi ed astronauti di altre nazioni verso gli spazi siderali crediamo ormai di sapere tutto. Eppure sicuramente, manca, almeno in Italia un libro che ne descriva morfologia, caratteristiche e prestazioni. Il presente volume si prefigge lo scopo di colmare tale lacuna. A metà degli anni Sessanta, mentre in America ferveva l'attività intorno al Programma Apollo, in Unione Sovietica si concretizzava il Programma Soyuz, una nuova famiglia di veicoli spaziali concepiti ancora una volta dalla genialità ingegneristica di Sergei Korolev. Nel 1963 mentre il "Progettista Capo" (così era chiamato appunto Korolev) era impegnato nel modificare la Vostok, per trasformarla nella Voskhod il suo staff di ingegneri era occupato a concludere la progettazione di una capsula orbitale a tre moduli chiamata Soyuz che in russo vuol dire "Unione". La prima versione uscì con la sigla 7K-OK, e le richieste che tale veicolo doveva soddisfare erano quelle di trasportare tre cosmonauti e diventare il più versatile veicolo spaziale della storia. Esso, oltre alle comuni manovre (decollo, rientro e modifica della quota orbitale) doveva essere in grado di agganciare in modo automatico altri veicoli, permettere attività extraveicolari ed il trasbordo dell'equipaggio e, in base ai progetti iniziali, raggiungere anche obiettivi extraorbitali come la Luna. Anche se quest'ultimo obiettivo è stato in seguito abbandonato, la Soyuz continua giorno per giorno il suo alacre lavoro trasportando i vari equipaggi verso la Stazione Spaziale Internazionale.