Pensato per dare spazio alla figura di Grazia Deledda lungo la direttrice delle sue novelle scandite dalla svolta fantastica, mitica e sognante, il volume ripercorre la narrativa breve della scrittrice premio Nobel dagli esordi alle ultime raccolte. Deledda, narratrice dell'impossibile, pare infatti trovare nella forma del racconto la formula più adatta a unire l'elemento magico a quello realistico. La disamina mostra la maturazione progressiva della scrittrice, rivela la sua modernità, l'attenzione per le mode del suo tempo e, contemporaneamente, la capacità di superarle. Fedele ritrattista del mondo a lei contemporaneo, nelle sue novelle Deledda offre un quadro della Sardegna, dove il paesaggio aspro e favoloso a un tempo segnala l'ingresso dell'incomprensibile, dello straordinario, del perturbante e funge da tessitura narrativa nella quale trovano spazio antiche tradizioni e leggende popolari. Ne risulta uno spaccato dal valore testamentario in cui il dato autobiografico si combina con quello leggendario.